Più cioccolato per stare bene

Il cioccolato come fonte di salute e benessere?? La risposta a questa domanda è senza dubbio positiva, il cioccolato fondente aiuta a stare bene!

Il cioccolato infatti è ricco di flavonoidi, antiossidanti di origine vegetale che limitano gli effetti negativi associati ad elevati livelli di colesterolo. Così facendo i flavonoidi proteggono le arterie dai danni dell’aterosclerosi e prevengono malattie cardiovascolari come l’infarto e l’ictus.

Tanto maggiore è la percentuale di cacao nell’amata tavoletta e tanto superiore è la presenza di flavonoidi. In media, 100 grammi di cioccolato fondente ne contengono 50-60 mg contrariamente al cioccolato al latte che ne contiene circa 10 mg, ed al cioccolato bianco che non ne contiene affatto. Inoltre, il cioccolato al latte e quello bianco, oltre ad essere più poveri di flavonoidi, hanno anche un potere energetico superiore del 10-15% e contengono piccole quantità (15-35 mg) di colesterolo, che è invece assente nel fondente.

Dal punto di vista quantitativo, il contenuto in flavonoidi del fondente si avvicina a quello dei frutti di bosco (alimenti antiossidanti per eccellenza),  mentre sotto il profilo qualitativo rispecchia il potere antiossidante del the verde.
Nonostante questo alimento sia ricco di sostanze importanti per la nostra salute, è comunque buona regola non lasciarsi prendere da un eccessivo entusiasmo nei suoi confronti.
I flavonoidi, infatti, non cancellano grassi e calorie, che nel cioccolato la fanno da padrone.

Il cioccolato viene spesso escluso dalle diete mirate al trattamento del mal di testa in quanto favorisce la produzione di serotonina, un neurotrasmettitore eccitatorio la cui carenza è causa di cali patologici dell’umore (ecco spiegato l’effetto antidepressivo del cioccolato).

E’ buona regola rispettare le seguenti indicazioni:
– scegliere un cioccolato con un contenuto in cacao pari o superiore al 65% di qualità;
– evitare i prodotti contenenti caramello od altri ripieni particolari, perché più dolci, più calorici e più poveri di flavonoidi.

Dunque, cioccolato sì, ma con moderazione!

La dieta mediterranea fa bene alla mente

La dieta mediterranea per potenziare la mente e difenderci dall’Alzheimer. Un po’ di attività fisica moderata unita alla giusta alimentazione aiuta a tenere attiva la mente e a migliorare la qualità della vita.

Molto spesso si associa la dieta mediterranea al regime alimentare più corretto da adottare.
Quanto c’è di vero in questa affermazione?

Effetti benefici della dieta

Oltre ad esser una grande alleata per il benessere del corpo, recenti studi dimostrano quanto questa dieta sia ottima anche per mantenere la mente in piena salute.

Sembrerebbe che la dieta mediterranea protegge il cervello da patologie croniche come ad esempio l’Alzheimer oltre a potenziare memoria e capacità cerebrali in generale; questa dieta infatti si compone principalmente di alimenti ricchi di sostanze nutritive e antiossidanti. Basta infatti pensare ad alimenti come la frutta, la verdura, i legumi, il pesce, le noci ed il nostro unico ed inibitale olio extravergine d’oliva.

Con la dieta mediterranea infatti, si cerca di ridurre l’introduzione all’interno dell’alimentazione di formaggi, alcolici e carni che favoriscono l’insorgere di patologie comeil diabete ed il colesterolo alto.

La dieta mediterranea fa bene alla mente

Molto spesso si associa la dieta mediterranea al regime alimentare più corretto da adottare.
Quanto c’è di vero in questa affermazione?

Effetti benefici della dieta

Oltre ad esser una grande alleata per il benessere del corpo, recenti studi dimostrano quanto questa dieta sia ottima anche per mantenere la mente in piena salute.

Sembrerebbe che la dieta mediterranea protegge il cervello da patologie croniche come ad esempio l’Alzheimer oltre a potenziare memoria e capacità cerebrali in generale; questa dieta infatti si compone principalmente di alimenti ricchi di sostanze nutritive e antiossidanti. Basta infatti pensare ad alimenti come la frutta, la verdura, i legumi, il pesce, le noci ed il nostro unico ed inibitale olio extravergine d’oliva.

Con la dieta mediterranea infatti, si cerca di ridurre l’introduzione all’interno dell’alimentazione di formaggi, alcolici e carni che favoriscono l’insorgere di patologie comeil diabete ed il colesterolo alto.

Mente sana in corpo sano

La dieta mediterranea, associata ad un’attività fisica moderata e costante e ai già noti esercizi per mantenere attiva la mente, è un’ottima ricetta per proteggere la mente e migliorare la qualità della vita.

Lo dice lo studio effettuato dal ricercatore Stefano Cappa, docente di Neuroscienze Cognitive dell’Università Vita e Salute del San Raffaele di Milano.
Pochi zuccheri raffinati, pasta e pane in abbondanza, olio di oliva per condire, pochi cibi preparati dall’industria, poca carne e un giusto apporto calorico sono determinanti  per mantenere allenata ed efficiente la mente.  

Qual’è la strategia vincente?

Secondo lo stesso ricercatore, aggiungere alla dieta mediterranea 30 minuti al giorno di attività fisica moderata, un sonno di  buona qualità , buone relazioni sociali, meno stress porterebbe grandi benefici a tutto il corpo.

Seguendo questo stile di vita potremmo forse un domani non ritenere più necessari  cruciverba, sudoku  e giochi vari come rimedio per tenere allenata la mente.

Piccole strategie anticiccia che andrebbero seguite per non avere aumenti repentini del peso corporeo.

Ecco a voi alcuni piccoli consigli intelligenti che potranno esservi utili per avere un controllo del peso corporeo e per poter afforntare al meglio le vostre giornate: 

1 ) Tenete un piccolo diario alimentare:  annotate ogni singola cosa che ingerite; può’ sembrare una cosa banale ma in realtà molti studi dimostrano che chi segue il diario alimentare riesce a mangiare fino al 15% in meno rispetto a chi non lo fa.

2) Prendete l’abitudine di fare 5 pasti giornalieri: durante la giornata invece dei famosi 3 pasti giornalieri sarebbe opportuno farne almeno cinque perché sia a pranzo che a cena si arriva meno affamati e si ingerisce un buon 30% in meno di kcal. Ma oltre a questo alcuni studi dimostrano che il corpo in questo modo va a rilasciare meno insulina (ormone prodotto dal pancreas che ha il compito di trasportare il glucosio dal sangue ai tessuti)  in modo da tenere sotto controllo la fame.

3) Trovate un compagno di dieta: alcuni studi americani dimostrano che è più’ facile perdere peso quando si è in due o più’ a seguire un regime di dieta ipocalorica.

4) Portate il colore blu nella vostra vita: incredibile ma vero ma secondo quando riporta uno studio olandese dell’università di Wageningen si è scoperto,  che la luce blu invoglia a mangiare pesce (alimento ricco di proteine ed acidi grassi polinsaturi).

5) Mai mangiare davanti la tv: E’ stato infatti visto che tutti coloro che mangiano davanti la tv hanno un introito maggiore di kcal perché ci si distrae dal film e non ci si rende conto di quanto cibo si assume.

6) Utilizzate segnali nel vostro abbigliamento, come un buco nella cintura oltre il quale non dovete andare, per rinforzare le motivazioni.

7) Aumentare il volume dei cibi: ottimo metodo per saziarsi prima.

8) Rifiutate sempre di fare il bis: si immetteranno sicuramente meno kcal in più’ che potrebbero compromettere il vostro peso.

9) Mettete a portata di mano i cibi sani: esempio verdura e frutta che contengono vitamine e sali minerali.

10)Mangiate molto lentamente: in questo modo vi sazierete prima e non avrete problemi di reflusso grastroesofageo e di digestione!  

Alimentazione nella pratica motoria e sportiva

La maggior parte dell’apporto calorico giornaliero (55/65%) deve essere costituito dai carboidrati complessi (pane, pasta, patate, riso e cereali) e solo in minima parte da quelli semplici (dolci, miele, marmellata, zucchero, bevande zuccherine)

Le proteine invece a seconda del tipo di attività sportiva che si pratica non devono superare il 20% delle calorie giornaliere. La scelta migliore sarebbe quella di preferire una combinazione di alimenti di origine animale e vegetale.

Capitolo a parte meritano gli atelti agonisti che praticano allenamenti molto intensi, in cui la quota proteica è maggiore fino (in alcuni casi) a superare i 2g/kg di peso corporeo.

Il restante apporto calorico (25/30%) deve provenire dai lipidi che nello sportivo vengono utilizzati in caso di una prestazione di lunga durata e bassa intensità.

Sinteticamente possiamo affermare che la combinazione precisa degli alimenti è un fattore che qualifica enormemente lo stile alimentare in quanto consente di assimilare nel modo migliore le diverse sostanze e anche di evitare la perdita di peso. In tal modo è possibile soddisfare i fabbisogni nutrizionali del soggetto sportivo.

Un’altra esigenza particolare per coloro che praticano sport è rappresentata dalla necessità di assumere un elevato quantitativo di acqua nell’arco della giornata. Risulta evidente che le esigenze idriche rispondono alle perdite e quindi alle condizioni climatiche in cui si svolge l’attività.

In uno sportivo un aumento di 3 kg di massa muscolare corrisponde a circa 600 g di proteine muscolari, mentre il restante 80% è acqua. Dobbiamo inoltre sottolineare che la sintesi proteica tende all’appiattimento; ciò vuol dire che aumentando in maniera spropositata l’apporto proteico, non abbiamo un aumento di massa muscolare, anzi abbiamo un sovraccarico renale per l’eliminazione dell’ammoniaca.

Un attenzione particolare va posta in un soggetto vegano che pratica attività sportiva; in questo caso non assumendo nè latticini nè uova ma solamente proteine vegetali che hanno un valore biologico inferiore a quello delle proteine animali, il vegano ha la necessità di ricorrere all’utilizzo di integratori proteici.Va comunque ricordato che l’utilizzo di integratori proteici deve essere fatto con moderazione!!

I benefici della Cronodieta

La cronodieta è un modello alimentare che si basa sui principi della cronobiologia, ovvero una disciplina che indaga sui ritmi biologici. Parliamo di una dieta in cui è importante valutare il carico glicemico e che va collegata alla cosiddetta dieta dissociata (parliamo di una dieta che non permette mai l’associazione nello stesso pasto di carboidrati e proteine).   Importante in questa dieta cosi’ come in altri tipi di diete sono le qualità e le quantità degli alimenti assunti ma in modo particolare è decisivo l’orario del loro consumo.

Parliamo di orario in quanto sono importanti gli ormoni che entrano in gioco nell’arco delle 24 ore e che influenzano il metabolismo, in particolare quello dei grassi e dei carboidrati.Gli ormoni principalmente coinvolti in questo tipo di alimentazione sono il GH (ormone della crescita), il Cortisolo, l’Insulina e il Glucagone. Ognuno di essi agisce in determinate ore della giornata con effetti diversi sul metabolismo del soggetto (parliamo ovviamente di un soggetto sano non patologico).In base a quanto detto, si consiglia l’assunzione di carboidrati al mattino e nelle prime ore del pomeriggio proprio x contrastare tramite l’azione del cortisolo, l’azione di liposintesi espletata dall’insulina.     Nelle ore serali la crono-dieta suggerisce di eliminare il consumo di alimenti ad alto tenore di zuccheri favorendo invece il consumo di cibi proteici. Questo perché durante le ore serali, la produzione di ormoni tende a favorire il consumo di lipidi, mentre nel corso della notte gli ormoni agiscono favorendo l’anabolismo muscolare.    Nella cronodieta, il pasto più importante è la colazione che deve essere fatta entro le ore 10:00 e possibilmente preceduta da una buona attività fisica. A seguire uno spuntino di metà e un pranzo a base di carboidrati (pane, pasta, farro, quinoa) possibilmente integrali. Nel pomeriggio non oltre le 17:00 di nuovo uno spuntino e poi a cena evitare piatti abbondanti ricchi di carboidrati. Il consiglio è quello di consumare cibi proteici (carne, pesce, legumi, uova) evitando anche condimenti molto elaborati. Da evitare anche il consumo di dolci, alcolici, e superalcolici.    Si tratta di una delle tante diete che con molta attenzione e cura può essere seguita. Ovviamente in questo articolo ci siamo limitati ad offrire alcuni consigli ed alcuni spunti che poi andrebbero approfonditi con il soggetto stesso. Va infatti sottolineato che non tutti i soggetti sono UGUALI.