Scoprire il potere nutritivo della frutta secca

Il potere nutritivo della frutta secca

Alzi la mano chi non è mai stato ghiotto di frutta secca. Mandorle, noci, nocciole, pistacchi, da sempre presenti sulle nostre tavole soprattutto durante il periodo natalizio. Da piccoli, però, nessuno ci ha mai parlato del potere nutritivo della frutta secca.

Le informazioni che girano attorno a questi frutti sono un po’ ambigue: chi dice che fa bene, chi dice che bisogna evitarla. La verità sta nel mezzo: qualsiasi cibo, se consumato in quantità eccessive, può causare l’insorgere di disturbi di vario genere.

In molti ignorano il potere nutritivo della frutta secca. Essa possiede delle sostanze benefiche e, se assunta in quantità moderate, può aiutare il nostro organismo a stare meglio. La frutta secca ha delle caratteristiche nutritive importanti, sia per la dieta di un atleta, dal momento che contiene un’ottimale quota proteica, fornendo, così, gli amminoacidi che aiutano la ricostruzione dei tessuti muscolari dopo un’intensa attività fisica; sia per quella di un qualsiasi soggetto che voglia seguire un corretto allineamento alimentare. Essa aiuta a sostenere al meglio le fatiche giornaliere.

Proprietà benefiche della frutta secca

La frutta secca presenta, innanzitutto, delle ottime proprietà antiossidanti, oltre ad un elevato contenuto di vitamina E. Quest’ultima protegge l’organismo dai radicali liberi e da patologie tumorali. Inoltre, essendo ricca di sali minerali, come il magnesio e il potassio, la frutta secca è indicata per prevenire malattie cardiovascolari. Consigliata per chi soffre di pressione alta e ipertensione.

Frutta secca glucidica e lipidica

La frutta secca può essere suddivisa in:

– frutta secca glucidica (o frutta disidratata)

– frutta secca lipidica.

Per quanto riguarda la prima sottocategoria, troviamo la frutta essiccata come le albicocche, le prugne secche, la castagna, l’uva sultanina e i datteri. Ricca di fruttosio e glucosio, può essere assunta al mattino come spuntino o dopo l’allenamento. Ottima, quindi, per far rifornimento di zuccheri e fibre solubili.

Fa invece parte della frutta secca lipidica la frutta oleosa come noci, mandorle, pistacchi, nocciole.

Questi frutti sono ricchi, altresì, di Omega 3 e Omega 6, i cosiddetti grassi buoni che proteggono il nostro organismo dal colesterolo. Consigliata per ritardare il senso di fame, la frutta oleosa può essere aggiunta in piccole dosi al pasto o consumata per lo spuntino di metà mattina e pomeriggio.

Entrambe le sottocategorie di frutta secca forniscono un elevato rapporto calorico dal momento che presentano pochissima acqua. La dose giornaliera consigliata è di circa 30 grammi.

Caratteristiche nutrizionali della frutta secca

Date le sue proprietà, si evince che la frutta secca gioca un ruolo importante nella nostra alimentazione, rendendola varia ed equilibrata. Il potere nutritivo della frutta secca fa si che essa, abbinata ad altri alimenti, possa integrare con efficacia una dieta bilanciata, sia vegetariana che vegana.

Le caratteristiche nutrizionali principali della frutta secca possono così riassumersi:

– riduce il colesterolo cattivo

– protegge da malattie cardiovascolari

– contrasta i radicali liberi

– ottimizza lo sviluppo di energia grazie all’alto contenuto di sali minerali e vitamine.

Volendo conoscere i benefici e il potere nutritivo della frutta secca, di seguito un elenco di alcuni frutti con relative caratteristiche nutrizionali.

Frutta secca disidratata:

albicocca secca, ricca di caroteinoidi, è indicata per chi soffre di stanchezza fisica e per gli anemici;

castagna secca, ricca di amido, proteine e zolfo;

fico secco, se consumato in dosi eccessivo ha un effetto lassativo; aiuta l’azione del microbiota;

pesca secca, aiuta chi ha problemi alla vescica;

mirtillo secco, ottimo per la salute dei capillari grazie ai suoi acidi organici;

prugna secca, uno dei frutti più ricchi di antiossidanti;

uva sultanina, ha un’azione antiossidante, riduce il colesterolo e aiuta a prevenire i tumori.

Tra la frutta secca oleosa:

mandorle, ricche di magnesio e vitamina E;

noci, contengono Omega 3, mantengono basso il colesterolo e donano salute alla pelle;

nocciole, ricche anch’esse di vitamina E;

pinoli, hanno un effetto antiossidante.

Imparare a educare i bambini a mangiare sano

Educare i bambini a mangiare sano

Scuola, attività extra scolastiche, sport, studio. La vita dei bambini è sempre più frenetica al giorno d’oggi e per i genitori diventa sempre più difficile gestire i propri figli da un punto di vista nutrizionale. Cosa fare per aiutare i nostri bambini a mangiare bene e in modo genuino? Poche ma efficaci regole per farli crescere in modo sano ed equilibrato.

Primi step per una corretta abitudine alimentare

I bambini ci osservano, ci imitano e imparano. È importante, quindi, che, prima di loro, siamo noi adulti ad avere delle corrette abitudini alimentari cosicché sarà più semplice trasmetterle ai nostri figli.

Innanzitutto, occorre suddividere l’apporto calorico giornaliero necessario in cinque pasti, tre pasti principali e due spuntini, perché garantisce in maniera efficace il benessere e le prestazioni psicofisiche.

Prima colazione e spuntino mattutino

Fondamentale, la colazione, un pasto irrinunciabile. Essa consente di rendere al meglio sotto l’aspetto sia mentale che fisico. Deve essere ricca e nutriente: una tazza di latte o yogurt bianco, pane e miele o marmellata. In alternativa, pancake, cereali, biscotti o fette biscottate. Per i bambini che prediligono il salato, del pane con bresaola o prosciutto crudo.

Per recuperare il calo di attenzione e l’umore, lo spuntino di metà mattina fornisce l’energia necessaria per proseguire con le attività quotidiane. Concessi un frutto o uno yogurt, o comunque un alimento che non contenga troppi zuccheri, sale o grassi che possano causare sonnolenza.

Post scuola e attività pomeridiane: cosa mangiare?

Spesso e volentieri, i nostri bambini, subito dopo la scuola, praticano attività fisica: come comportarsi da un punto di vista alimentare? Serve un pranzo leggero, che sia ricco di calcio e proteine, come una o due fette di pane, preferibilmente integrale, con del parmigiano. Da non escludere la frutta secca, come noci, mandorle, nocciole, pistacchi, nutrienti e ricche di vitamine e sali minerali. Evitare assolutamente la pizza bianca perché contiene molti zuccheri e tende, quindi, ad alzare l’indice glicemico, oltre a prolungare i tempi di digestione.

La merenda dopo le attività extrascolastiche

Finita l’attività fisica, il bambino avrà bisogno di un reintegro.   Alla base deve esserci una buona idratazione: spesso si dimentica che l’acqua è uno dei nutrienti più importanti per la salute.  

A questo punto della giornata, nel primo pomeriggio, sono concessi i dolci, una crostata o del pane con marmellata o miele, del latte o yogurt, fonte di carboidrati e proteine. Dopo una giornata faticosa e impegnata, la cena è il momento che vede riunito il nucleo familiare. Essa dovrà essere semplice e leggera, con una dose adeguata di carboidrati, accompagnati da una buona porzione proteica. Preferire della pasta o del riso, o un secondo fatto di carne e verdure, o pesce, o legumi. Alla pasta, sostituire del pane.

L’importanza dell’educazione alimentare nei bambini

L’alimentazione del bambino non deve essere intesa come dieta di dimagrimento. Piuttosto, si parla di educazione alimentare in modo da prevenire, allo stesso tempo, alcune patologie e per uno sviluppo regolare e graduale delle capacità psico-fisiche del bambino.   Importante, in ultima battuta, è sedersi a tavola insieme ai nostri figli e mangiare gli stessi piatti in modo da far vedere loro che si tratta di cibi genuini e di buona qualità.

Anche la scuola, che dopo la famiglia è uno dei principali punti di riferimento e luogo di aggregazione, deve assolutamente insegnare le buone abitudini alimentari. Lo si può fare organizzando delle lezioni tenute da nutrizionisti, attraverso delle illustrazioni, grafici, disegni rendendo il tutto simpatico e piacevole, facile per il loro apprendimento.

Cosa sono le proteine idrolizzate

Proteine 100% Hydrolyzed

Le proteine sono molecole costituite da amminoacidi i quali si presentano come lunghe catene, formate da tanti singoli anelli.

Le proteine sono nutrienti importanti per la salute dell’uomo poiché il tessuto muscolare è costituito per la maggior parte da queste molecole, utili a riparare i danni muscolari e a dare sostegno ai tessuti. Le proteine sono presenti in svariati alimenti: nella carne, nei
derivati del latte, nelle uova, nei legumi e, in misura minore, nei cereali.

Le proteine in natura sono in forma non idrolizzata, ovvero si trovano sotto forma di catene di amminoacidi intere. Quando vengono sottoposte a processi digestivi (idrolisi) gli enzimi consentono di accorciare le lunghe catene di amminoacidi diventando, così, più digeribili.

L’organismo dell’essere umano impiega diverso tempo per digerire le proteine, selezionate e “tagliate” dagli enzimi presenti nell’intestino.
Il processo di idrolisi delle proteine può essere realizzato prima che esse vengano ingerite sfruttando speciali enzimi e grazie all’utilizzo di tecnologie sofisticate, ottenendo quindi proteine idrolizzate con strutture più semplici e particolarmente adatte alle esigenze degli atleti.

Le Whey Hydrolyzed 100% di Fitness&Alimentazione sono proteine isolate idrolizzate del siero di latte, in polvere, ottenute attraverso il processo di idrolisi grazie all’impiego di tecnologie sofisticate e avanzate. Esse possono essere utilizzate o come sostitutive di un pasto o parte di esso, o come supplemento, cioè andando a creare un surplus proteico. Quando la proteina viene idrolizzata attraverso la tecnologia che impiega enzimi selettivi, otteniamo una miscela altamente digeribile, veloce da assimilare e adatta per un rapido recupero a seguito di attività fisiche molto intense.

Altro fattore importante è la biodisponibilità dei BCAA, ovvero gli amminoacidi ramificati, che in proteine idrolizzate risultano facilmente assimilabili.

Assunte dagli atleti delle Fiamme Oro della Polizia di Stato, tra cui Fabio Pezzotti, Erminia Perfetto e Nicole Mannironi, le Whey Hydrolyzed 100% contengono la vitamina B6, che contribuisce alla riduzione di stanchezza e affaticamento, e la vitamina C. È un prodotto gluten free.

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Il powerlifting come allenare la forza esplosiva

Powerlifting: come allenare la Forza Esplosiva

Il Powerlifting è una disciplina che consiste nel sollevamento del maggior peso possibile su tre differenti tipologie di esercizi: lo squat, lo stacco da terra e la distensione sulla panca piana. A differenza delle discipline di sollevamento peso, il powerlifting si concentra sulla resistenza allo sforzo fisico e sulla forza. Ciò significa che, se nella pesistica tradizionale, il sollevamento del bilanciere avviene con un movimento ampio, nel powerlifting i movimenti sono più corti con carichi di lavoro maggiori.

Esploso negli anni ’70, il powerlifting è divenuto popolare tra gli amatori tanto da essere praticato come allenamento per incrementare la forza esplosiva che coinvolge in maniera intensa interi gruppi di muscoli. Esso è conosciuto anche con il nome di Powerbulding.

Prima di addentrarci nel mondo del powerlifting, è utile fare un accenno a quella che è la forza esplosiva.

La Forza Esplosiva

La forza esplosiva è la capacità del nostro sistema neuromuscolare di esprimere elevati gradienti di forza nel minor tempo possibile. Ancora, essa si manifesta quando si vuole muovere un carico il più veloce possibile partendo da una posizione statica.

La forza esplosiva permette di sviluppare la potenza e la capacità di rispondere rapidamente ad un’azione. Per arrivare a sviluppare la forza esplosiva è importante iniziare con pesi leggeri, movimenti lenti e controllati. Man mano che ci si allena, peso e velocità saranno gradualmente aumentati. In una settimana di allenamento inteso, ad esempio, si avranno una seduta leggera, una media, una seduta pesante e una con variante tecnica.

Il powerlifting, come si è visto, fa si che si aumentino forza e capacità muscolare del proprio fisico. Esso può essere integrato nell’allenamento di tutti i giorni permettendo di valorizzare sia l’aumento della potenza che della crescita muscolare.

L’allenamento del Powerlifting

Il Powerlifting si avvale di tre movimenti:

– Squat: durante la sua esecuzione è importante porre attenzione alla posizione del corpo nello spazio circostante. Il bilanciere deve essere sempre appoggiato sulla parte posteriore della spalle, il movimento profondo e arrivare al di sotto della linea del ginocchio.

– Panca piana: in questo esercizio è fondamentale la distribuzione dei carichi. Questi devono essere spalmati su più giorni, alternando sedute più intense a sedute rigeneranti. Una volta steso sulla panca, l’atleta prende il bilanciare con le braccia distese, lo porta sul petto e procede alla completa distensione delle braccia.

– Stacco da terra: questo esercizio consiste nel posizionarsi davanti al bilanciare posto a terra e sollevarlo a livello delle anche. Una volta sollevato il bilanciere, mantenere il busto in posizione eretta e le gambe ben distese.

Powerlifting raw vs Powerlifting attrezzato

Nel mondo del powerlifting, si distinguono due sottocategorie:

– Powerlifting raw, o classico, dove l’atleta durante l’esecuzione dell’esercizio indossa semplicemente cintura, ginocchiere e polsini. Il peso è tutto a carico dell’atleta.

– Powerlifting attrezzato, dove l’atleta indossa corpetti da squat, maglie elastiche da panca e fasce elastiche per le ginocchia. L’utilizzo di questi strumenti permette all’atleta di proteggere le articolazioni e consente di sollevare pesi maggiori.

Conclusioni

L’allenamento per la forza esplosiva aiuta a raggiungere degli obiettivi significativi se permette di esprimere la massima forza nel minor tempo possibile. La forza esplosiva è fondamentale per ogni atleta, che sia powerlifitng ma anche calcio, atletica leggera o bicicletta. Per migliorarla bisogna lavorare sulla velocità di espressione della forza.

In ultima battuta ma non per questo da sottovalutare, è importante ascoltare il proprio corpo per evitare lesioni e danni alle articolazioni prestando, quindi, la massima attenzione nell’esecuzione dei movimenti.  

La dieta gluten free dello sportivo celiaco

La dieta gluten free dello sportivo celiaco

La celiachia è una malattia autoimmune, di origine genetica e di natura infiammatoria.

Essa è caratterizzata dall’intolleranza al glutine, proteina presente in molti cereali, tra cui il grano, l’orzo e la segale. Secondo gli ultimi dati forniti dall’Associazione Italiana Celiachia, nel nostro paese, su una popolazione di 57mila individui, 1 italiano su 150 soffre di intolleranza al glutine.

La malattie è più frequente nelle donne tre volte più che negli uomini.

Come si manifesta la celiachia

Nella sua forma classica, la celiachia si manifesta con diarrea e segni di malassorbimento: meteorismo, ovvero addome gonfio, e dolori addominali crampiformi. Questa patologia può anche manifestarsi con sintomi asmatici, o sintomi delle malattie autoimmuni della tiroide, il diabete di tipo 1, la psoriasi, la gastrite e la dermatite erpetiforme di Duhring. Quest’ultima si caratterizza per la comparsa di vescicole pruriginose su arti, schiena e glutei.

Fattori determinanti della celiachia

Nei soggetti predisposti alla celiachia, le cellule del sistema immunitario, venendo a contatto con il glutine, attaccano la mucosa dell’intestino tenue e ne distruggono i villi, piccole protuberanze che regolano l’assorbimento dei nutrienti e dei minerali. I fattori che determinano lo sviluppo della celiachia sono essenzialmente due:

fattore genetico, tale predisposizione è determinata dalla positività per gli antigeni di istocompatibilità legati al sistema HLA. La presenza di specifiche sequenze, HLA-DQ2 e HLA-DQ8, nei geni che definiscono la struttura con cui le cellule immunitarie riconoscono gli elementi che vengono a contatto con esse, determina un esito positivo al test sull’intolleranza al glutine.

fattore ambientale, ossia una dieta ricca di cereali contenenti glutine;

Linee terapeutiche per il trattamento della celiachia

Qual è la terapia per i soggetti celiaci? Non esistono, ad oggi, delle strategie terapeutiche utili a combattere la celiachia, se non una dieta priva di glutine. Essa è al momento l’unica terapia che aiuta l’organismo ad una rapida sparizione dei sintomi. C’è da aggiungere che la capacità di ripresa e recupero dei tessuti dipende anche dall’età in cui viene diagnosticata la malattia, dal grado di danneggiamento o dall’assunzione di farmaci che possono rallentare il processo di recupero.

Dal momento che il soggetto affetto da celiachia dovrà convivere con essa vita natural durante, ci si chiede se alcune attività quotidiane siano compatibili con il nuovo stile di vita gluten free.

Stile di vita dello sportivo celiaco

Tra queste attività, lo sport. Cosa mangiare prima e dopo gli allenamenti? I soggetti celiaci che seguono una rigida dieta senza glutine non hanno nessun problema o limitazione rispetto all’attività sportiva, anche agonistica. Anzi, proprio perché il celiaco presenta un intestino sottoposto a infiammazione, egli avrà il vantaggio di condurre uno stile di vita sano e sportivo.

L’atleta celiaco di oggi non ha grosse difficoltà, rispetto al passato, a reperire alimenti senza glutine visto che quasi tutti i maggiori brand di gastronomia, dalla pasta ai biscotti, dagli yogurt ai preparati per minestrone, si stanno man mano adeguando ad una maggiore richiesta di prodotti gluten free.

I prodotti Fitness & Alimentazione pensati per i celiaci

Fitness & Alimentazione ha studiato degli integratori senza glutine. Grazie ad un’attenta e approfondita ricerca, ha ideato dei prodotti che soddisfanno il bisogno di integrazione sia degli atleti e sportivi celiaci e non. Ecco perché le proteine Whey Hydrolyzed 100% e Fitno Amino BCAA 4:1:1 con Tribulus 90% possono essere assunti sia da atleti celiaci che da sportivi non affetti da celiachia.