La frutta è uno dei nutrienti più importanti che non deve assolutamente mancare nella nostra alimentazione. Essa è un costituente fondamentale per una dieta sana ed equilibrata. Nonostante la sua importanza, molti sono i dubbi circa il suo consumo prima o dopo i pasti. Quanta e quando mangiarla?
Per l’organismo, la frutta è essenziale, soprattutto se consumata durante il periodo estivo, poiché ricca di acqua e, quindi, necessaria per l’idratazione del nostro corpo.
La frutta aiuta l’attività intestinale
La frutta fornisce al nostro organismo vitamine, sali minerali, fibre, che favoriscono il corretto funzionamento dell’attività intestinale, antiossidanti e liquidi. Essa, se abbinata al consumo di verdure, ha una forte azione protettiva, disintossicante e antitumorale.
La frutta fa bene in ogni momento della giornata. I nutrizionisti ne consigliano almeno 450 g, piccole porzioni da distribuire nell’arco di un dì. Ma quando?
La frutta lontano dai pasti principali
Generalmente, si consiglia di mangiarla lontano dai due pasti principali, vale a dire a pranzo e a cena: due ore prima o dopo. Questo perché i nutrienti della frutta verrebbero assimilati più lentamente se ingeriti subito dopo un pasto. Non solo, un altro motivo per cui la frutta deve essere mangiata lontana dai pasti, è legato al classico gonfiore, sia gastrico che intestinale. Il gonfiore altro non è che la fermentazione degli zuccheri presenti nella frutta; sarebbe l’ideale, dunque, mangiarla a stomaco vuoto.
Cosa succede se si mangia frutta subito dopo i pasti
Malgrado ciò, mangiare frutta a fine pasto può essere un bene per la digestione. Ciò perché alcune sostanze della frutta possono favorire i processi metabolici, digestivi e di assorbimento di altre provenienti dai cibi consumati giornalmente. Inoltre, il tipico sapore acidulo avvisa il nostro organismo che il pasto è terminato.
Un esempio è il lavoro che fa la vitamina C. Essa, con l’aiuto delle fibre (che riducono l’assimilazione dei grassi) facilita l’assorbimento del ferro contenuto sia negli alimenti di origine animale che in quelli di origine vegetale. Ancora, la bromelina, un enzima proteolitico che troviamo nell’ananas: essa agevola la degradazione proteica, migliorandone il processo digestivo.
Quello che si consiglia è di evitare il consumo di frutta subito dopo un pasto ricco di carboidrati complessi, quali pasta, riso, pane o cereali. Questi sono degli alimenti le cui sostanze richiedono un processo metabolico digestivo lungo e gli zuccheri della frutta potrebbero causare la famosa fermentazione gastrico intestinale.
La frutta a colazione e a metà giornata
Il momento ideale per mangiare frutta è sicuramente la colazione. Si ha una perfetta assimilazione delle vitamine e dei sali minerali; il fruttosio da energia all’organismo senza un aumento sproporzionato della glicemia; infine, i liquidi contenuti nella frutta aiutano la reidratazione dell’organismo. Se si abbina la frutta al latte o allo yogurt, sono sconsigliati gli agrumi per evitare acidità allo stomaco. Preferire frutti come la pera, la mela o la banana. Per una colazione completa, accostare alla frutta miele e cereali, preferibilmente integrali.
Per quanto riguarda lo spuntino di metà giornata, mattina e pomeriggio, la frutta aiuta a bloccare la fame, prepara lo stomaco ai pasti principali, oltre ad evitare di abbufarsi.
Consigli per il consumo della frutta
Preferire sempre la frutta di stagione perché più ricca di sostanze nutritive e con un quantitativo di conservanti basso. Lavare sempre la frutta, bene, per rimuovere i residui di pesticidi. Essa va mangiata né troppo acerba né troppo matura. Ultimo ma non meno importante, la buccia non è così dannosa come molti vogliono far credere: frutti come la mela, la pera o le prugne hanno una buccia ricca di fibre.